Dieta vegana e bambini: cosa non abbiamo capito?

L’argomento della dieta vegana e bambini suscita sempre grande scalpore: una settimana fa, ha spopolato la notizia di una bambina di due anni ricoverata in gravi condizioni a causa di una dieta vegana. Notizia poi smentita in quanto la bambina non era vegana.

Negli ultimi giorni, un altro caso di un bambino ricoverato e poi operato a causa di malnutrizione causata principalmente da una dieta vegana. Per poi precisare che il bambino soffriva di un difetto al cuore ed era malnutrito a prescidere dalla scelta vegan, ma per noncuranza dei genitori.

La cosa che fa più innervosire, oltre alla manipolazione delle notizie da parte delle testate giornalistiche, sono i commenti che si possono leggere nei vari siti e su Facebook. Commenti dai quali traspare che la percezione del veganesimo è sfasata e basata sulle nostre tradizioni culturali piuttosto che sulla vera natura dell’uomo.

Quando, e se, avrò un figlio, considererò seriamente di farlo crescere seguendo uno stile di vita vegan. Prima di darmi del fanatico sprovveduto, esaminiamo le principali obiezioni che vengono fatte su dieta vegana e bambini.

Un bambino ha bisogno di un’alimentazione diversa da quella di un adulto

Secondo molte persone, una dieta vegana è di per se una forzatura e, se un adulto riesce comunque a stare bene eliminando carne, uova e latticini, lo stesso non può essere vero per un bambino, in quanto la fase della crescita è molto esigente in termini di sostanze nutritive. Garantire il corretto apporto di nutrienti eliminando i prodotti di origine animale è difficile e rischioso.

In realtà, casi di malnutrizione e carenze di nutrienti vengono registrati anche in bambini e neonati onnivori, ma questi casi non fanno molta notizia. L’argomento vegan vende parecchio, ed ogni fatto che possa favorirlo o sfavorirlo viene munto per bene. Il problema non è la dieta in sè: è l’attenzione dei genitori.

Chiaro, una dieta vegana rende più “difficile” integrare correttamente tutti i nutrienti, dato che occorre rinunciare a determinati alimenti “comodi” come carne e latte. Inoltre, per tradizione, non siamo cresciuti con la consapevolezza di come mangiare correttamente vegan. Sappiamo tutti che in una dieta onnivora dobbiamo mangiare le verdure, che non dobbiamo abusare di dolci, bibite, zucchero ecc, ma il regime vegan non ci è stato insegnato da piccoli e quindi molte persone sono prive di un bagaglio di informazioni al riguardo. Ad esempio, se le nostre mamme invece di dirci “bevi un bicchiere di latte al giorno per le ossa” ci avessero insegnato “mangia un’arancia al giorno per le ossa”, anche i genitori vegani mangerebbero più consapevolmente.

Una dieta vegana ben bilanciata non porta carenze nutritive di alcun genere. Vitamina B12, Vitamina D, omega, calcio, ferro si trovano anche in una dieta vegana. Ed in realtà, carenze di vitamina B12 vengono registrate continuamente in persone onnivore sopra i 50 anni, quando l’organismo comincia a trovare difficoltoso prelevarla dai cibi di origine animale.

La situazione è in genere più facile con una dieta onnivora, poiché gli alimenti che compriamo sono stati concepiti a fornire tutti i nutrienti necessari (ad esempio somministrando la vitamina B12 agli animali da macello in modo da non farcela mancare quando li mangiamo). La dieta mediterranea è stata molto “tutelata”, facendo in modo che anche le persone meno consapevoli ricevano tutti i nutrienti necessari. Se la nostra dieta fosse tradizionalmente basata sui vegetali, sarebbe difficile incorrere in deficienze nutrizionali pur da vegani disinformati.

Dieta vegana e bambini
Dieta vegana e bambini

Un neonato necessita esclusivamente del latte materno per crescere: quindi è importante che la madre non abbia carenze di nutrienti che lei è in grado di sopportare, ma che sarebbero deleterie per il bambino. Ma se la mamma non ha carenze, il latte per il bambino basta. Dopo lo svezzamento, occorre fare attenzione a fornire loro tutti i nutrienti necessari al loro fisico, cosa importante anche se si segue una dieta onnivora. Carenze nutrizionali se ne vedono in bambini vegani e meno, ma come già detto, i vegani fanno notizia. Ma la prossima volta che uscite di casa, guardate un po’ le corporature dei bambini che incontrate: guardate i bambini di 10 anni con la pancetta flaccida, e ditemi se quello è salutare. Non lo è, ma nessuno ne parla o accusa i genitori di rovinare la salute dei figli. Chiaro, la mancanza di nutrienti può essere molto più dannosa e portare alla morte, ma portare il figlio da McDonalds una volta al mese o svezzarlo con latte di mucca è una cosa deleteria e nessuno grida allo scandalo se un bambino diventa ciccione. Nel frattempo i dottori consigliano di seguire la piramide alimentare per l’infanzia prodotta, guarda caso, dalla Mellin. E in questa piramide salutare, guarda caso, viene indicato di svezzare il bambino anzitempo sostituendo il latte materno con il latte in polvere.

Per concludere questo punto: la dieta vegana per un bambino va bene, e può prevenire diversi problemi causati dal consumo di cibi di origini animali. Una dieta sbagliata, vegana o meno, può creare seri danni, solo che quando è vegana fa più notizia.

Non puoi imporre una dieta vegana ad un bambino: deciderà quando sarà grande

A parte che, dall’inizio dei tempi, un genitore “impone” sempre i suoi ideali ad un figlio. Alcuni sono condivisibili, altri meno: religione, orientamento politico, visione delle cose in generale. Tralasciamo questo fatto, e poniamo che sia necessario imporre solo cose “giuste” o non imporre niente. Rispondendo a questa osservazione, possiamo dire che  non puoi imporre la carne ad un bambino: deciderà quando sarà grande. Così come non puoi imporgli di bere birra o di farsi una sigaretta ogni tanto. Mangiare carne fa parte della nostra tradizione, ma non necessariamente della nostra natura. Una persona dovrebbe decidere se cibarsi di un animale quando è grande ed ha giudizio. Credo sia importante insegnare ad un bambino da dove proviene il cibo, ed in seguito deciderà lui se la vita di un animale è più o meno importante di gustarsi la sua carne.

Ed in ogni caso, qualunque siano le decisioni dei genitori, i figli le pagheranno sempre: carenze nutrizionali, disturbi alimentari, abitudini sbagliate, allergie dovute dal consumo di determinati alimenti.

Il problema, anche qui, è che la dieta onnivora viene considerata normale, mentre il veganesimo un fanatismo. Ma se una dieta vegana non è dannosa, se i nostri antenati e i nostri simili (come gli scimpanzé) sono frugivori, ed occasionalmente si cibano di qualche piccolo animale, siamo sicuri che nutrirci con bistecche, latte e formaggi sia la forma più naturale di vivere? Non ci viene il dubbio che forse la nostra alimentazione è questione di tradizione?

Cioè, seriamente, se vi trovaste in un campo e non aveste alcuna nozione sull’alimentazione, vi avvicinereste ad una mucca e comincereste a mungerla?

Se accettiamo il presupposto per il quale la dieta vegana può essere la dieta più vicina alla nostra natura, il mangiare carne diventa la scelta da non imporre ai bambini.

Quindi, darò la libertà a mio figlio di fare le sue scelte quando sarà grande. Ovvero:

  1. Gli darò tutte le nozioni che conosco sul cibo, in modo che sia in grado di fare una scelta in futuro. Questo comprende sapere cosa succede negli allevamenti, da dove viene il cibo che ha nel piatto, e come sono fatti gli animali
  2. Fino a quando non sarà in grado di fare una scelta, non deciderò io per lui: gli farò seguire la dieta più corretta, più sana e più etica che conosco, almeno secondo me.

Quando sarà grande deciderà cosa fare della sua salute e della sua coscienza.

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