Webete: cosa significa? Mentana conquista il web

Forse l’avete già letto da qualche parte. O avete intravisto, di sfuggita, questo termine su Facebook. Il termine webete (l’ebete del web) si sta diffondendo grazie ad Enrico Mentana, il quale l’ha usato per definire l’autore di uno dei tanti commenti contro gli immigrati nel periodo post terremoto di Amatrice.

Non si sa ancora se il termine sia stato inventato propriamente da Mentana. Ma di certo identifica piuttosto bene la persona che deve dare sfogo alla propria lingua (o meglio tastiera) convinta che le persone buone, che la pensano diversamente, non possano esistere davvero. Le persone che amano alimentare le polemiche, declassando a “fake” i fatti che le smentiscono ed insultando chi non la pensa come loro. Le persone che condividono i soliti post triti e ritriti, che li fanno sentire intelligenti. E si che basterebbe usare un po’ di netiquette, come consigliato in questo libro. Qualcuno paragona “webete” alla parola “utonto”, la quale identifica però l’utente web incapace o stupido, che usa la rete senza cognizione di causa, senza cattiveria.

Eccovi lo screenshot della risposta di Mentana che contiene il termine “webete”.

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Webete

Le reazioni a webete

La rete, o meglio Facebook, sembra aver già accolto il nuovo termine con entusiasmo. Chi lo vorrebbe proporre all’Accademia della Crusca per inserirlo nel dizionario Italiano (come successe per “petaloso”), chi plaude alla genialità del termine.

Su Twitter il termine #webete è passato dalla 22esima posizione delle 15:00 alla posizione 3 intorno alle 20:00. Quindi si, ha avuto un effetto virale.webete.png

Sul sito di Repubblica potete vedere una gallery di tweets nati dalla diffusione della notizia. Alcuni meritano davvero!

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Quindi ora abbiamo un nuovo termine con cui identificare i classici personaggi ignoranti e presuntuosi che ci fanno tanto dannare su Facebook, Twitter e company. Secondo una recente ricerca di cui ha dato notizia Time addirittura il 30% della rete sarebbe in mano ai cosiddetti trolls: per dire di quanto in effetti il problema esista. Vedremo se il termine diverrà di uso comune.

Se volete vedere la lista delle bufale che girano attorno al terremoto di Amatrice, vi consiglio di leggere E anche con il terremoto ci siamo dimostrati intelligenti.

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